Benvenuti nello spazio, benvenuti sul Falkor, il serpentone temporale governato dall’agenzia “CanidaRiporto”. La nostra agenzia si occupa “ufficialmente” del recupero e della catalogazione di oggetti provenienti dal passato. Fluttuano nelle nostre menti, riposano negli scatoloni, compaiono in vecchie foto: sono mercanzie scomparse dagli scaffali, oggetti di culto dimenticati, gadget inimitabili, prodotti caduti in disuso e giocattoli abbandonati. Abbiamo già sguinzagliato i nostri migliori agenti, siamo in attesa di ricevere i primi reperti.
Misteriose sostanze
Cari amici, questo mese l’agenzia è a mezzo servizio, le indagini proseguono, ma a fari spenti. I nostri agenti sono in sciopero per motivi legati al rinnovo del contratto di categoria e così a lavorare ci siamo solo io e quel crumiro di Rex. Siamo riusciti comunque a recuperare alcuni oggetti o meglio alcune sostanze davvero strane.
Una cannuccia azzurra con una strana sostanza di colore blu spiaccicata su di una estremità. Ha la consistenza di un dentifricio e un odore indecifrabile, ma molto vicino al mastice, al petrolio e al lucido da scarpe messi assieme. Con un movimento automatico che arriva da chissà quale reminiscenza, appoggio il lato sgombro da schifezze sulle labbra e comincio a soffiare, a soffiare, a soffiare. Divento cianotico, le orecchie divengono rosse e gli occhi quasi mi schizzano fuori dalle orbite, ma alla fine riesco nell’impresa e mi ritrovo magicamente tra le mani una crystal ball.
Con crystal ball ci puoi giocare (crystal ball)
e tante forme puoi inventare (crystal ball)
con mille giochi divertenti (crystal ball)
mille colori differenti
gioca un po' con crystal ball
Ed infatti, per un po’ ci abbiamo giocato, o meglio ci abbiamo provato tutti, perché non c’era genitore che non si preoccupasse per le sorti del figlio impegnato nel gonfiare uno di questi palloncini colorati e appiccicosi. Alla terza gradazione di rosso cuor di papà si sostituiva al figlio inventando a sua volta una nuova tinta facciale e non c’era verso di fargliene gonfiare altri dieci per creare una delle “forme divertenti” che mostravano nella pubblicità. Chissà perché. Crystall ball esiste anche oggi, è cambiato il produttore e pare che la formula sia migliorata: probabilmente puzza di meno.
Mi è pervenuta poi, una sostanza rosa in granuli in una busta di carta rossa, sembra roba che scotta, ma profuma di fragola e scommetto che contiene qualche decina di coloranti e additivi più o meno chimici tipici dell’industria del dolciume a basso costo. Quello preferito dai dentisti. Anche in questo caso non resisto e me ne metto una manciata in bocca. I granuli saltano, scoppiano e cambiano consistenza, a momenti sbavo. E’ “Frizzy Pazzy la gomma più frizzante che c’è” diceva così il jingle della pubblicità. Ne esistevano di due tipi: confezione rossa gusto fragola e confezione verde multigusto (indecifrabile ancora oggi). La si può trovare in vendita anche oggi in qualche bazar al mare o in qualche mini-market, ma occhio alla data di scadenza, a quanto pare è prodotta e commercializzata tuttora, ma solo in Spagna.
E visto che siamo in vena di materiali di dubbia provenienza e costruzione non posso che soffermarmi commosso su questo splendido posacenere anni ottanta, un pezzo unico, da collezione, caratterizzato da una massa ruvida deformata e da un colore rosso sanguinella spennellato decisamente male. L’ho fatto io! L’ho fatto io col DAS, la pasta per modellare che una volta seccata la si poteva colorare con il super mitico Vernidas, la vernice lucida da capolavori. Di Das ce n’era di diversi tipi: grigio, bianco e color terracotta ed era spesso accompagnato da un set di accessori di plastica utilissimi (che andavano rotti subito) e da alcuni stampini sempre di plastica raffiguranti i Puffi o Garfield. Ah, che bei tempi! I più fortunati potevano completare l’opera con l’ambitissima vernice fluorescente, beati loro!
E chiudiamo con l’ultimo reperto, questo mese ne abbiamo uno in più, si tratta di una sostanza gelatinosa, viscida, fluorescente, dal tipico colore verde: è lo Slime, e chi se lo ricorda? Lo usavano in abbinata a diversi giochi (i Masters of Universe, la Fabbrica del mostri, ecc.) e come detto era parecchio appiccicoso, spesso lo si usava per fare scherzi alle ragazze o agli amici più schizzinosi. Bastava fingere uno starnuto e non avere un fazzoletto a portata di mano, il resto lo potete immaginare. Inutile dire che ne ignoro la composizione chimica. Dimenticavo, probabilmente il nome Slime deriva da Slimer il famoso fantasmino fifone dei Ghostbuster. Alla prossima!
Dopo mesi di silenzio.... e apparizioni
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Quella che vedete qui sopra in un piedistallo d'eccezione è l'ennesima
madonnina presente nel territorio di Vicenza. Qui ci troviamo a Montorso
Vicentin...
14 anni fa