Operazione gola profonda
Cari amici, un altro mese di latitanza ci è passato sotto il naso come una misera scatoletta ragù da ripulire ed oggi siamo nuovamente qui a rendervi partecipi delle nostre avventure. E dei nostri guai. Dovete sapere (ma non ditelo in giro) che qualche giorno fa una fantomatica agenzia paragovernativa ci ha coinvolto direttamente in una segretissima operazione denominata “Gola profonda”. Le cose sono andate più o meno così. Giovedì sera eravamo tutti e quattro acquattati nel sottoscala di un condominio sporco e malfamato affamati come Pinocchio nello stomaco della balena e così abbiamo deciso di fare una colletta per farci una bella pizza formato famiglia: una peperoni e salamino abbondante mozzarella. Davvero un’ottima idea. Peccato però, che della pizza non abbiamo nemmeno vista l’ombra (ma com’è poi l’ombra di una pizza?), al suo posto ci hanno consegnato un plico di documenti tutto ammuffito e una busta gialla contenente le istruzioni del caso, che si sarebbe auto distrutta in dieci secondi (non fosse stato che l’ho fatta in mille pezzi in tre secondi netti!). L’agenzia vuole far luce sulla scomparsa dagli scaffali italiani di alcune bevande che negli anni passati avevano fatto breccia nel cuore (e negli stomaci) di milioni di ragazzini e per farlo si rivolge a noi e alla nostra esperienza nel settore. Naturalmente niente si fa per niente: il nostro premio è la fine delle latitanza, la vera libertà, la quale val bene una pizza (anche formato famiglia).
Orbene, bando alle ciance, vi illustriamo subito il primo reperto incriminato: si tratta del mitico succo di frutta Billy. Ha accompagnato le merende di migliaia di giovani negli anni ottanta e se n’è andato lasciandoli traumatizzati nei primi anni novanta (da allora anche le Girelle piangono). Ufficialmente era al gusto arancia (anche rossa), ma il sospetto che del prezios


Del secondo reperto credo invece, che nessuno ne stia sentendo la mancanza: è la Dr Pepper, la bevanda gassata e analcolica

Poco male però, anche il terzo reperto ha a che fare direttamente con il mercato italiano e anch’esso risale agli anni novanta: è la One-o-One, la bibita che osò attaccare il consolidato predominio della regina Coca-Cola. La San Pellegrino, infatti, servendosi tra l’altro di una delle più grandi campagne pubblicitarie di tutti i tempi (ve lo ricordate l’attore David Naughton?), lanciò in quegli stessi anni una bevanda dal colore caramello e dalla lattina rossa (guarda caso diventata poi bordeaux), il cui gusto rispecchiava in parte quello della super potenza americana. In pratica si trattava di una cola svampita, che ebbe un discreto successo di pubblico, ma che con ogni probabilità incontrò la dura opposizione del cartello Coca-Cola, la quale, seppur segnata dal confronto con la Pepsi, ne uscì comunque vittoriosa. Nessun colorante incriminato in questo caso, ma un semplice confronto: il Davide di turno è uscito con le ossa rotte dal confronto con il gigante Golia. Che altro dire? Alla prossima dunque! Sperando di potervi dare altre importanti notizie….
Starring: Has Findanken (star canina super addestrata del Drive-In), Tequila (il cane parlante de “Tequila e Bonetti” doppiato dal mitico Ferruccio Amendola), Lassie (il cane che torna sempre a casa) e Flash (il furbissimo cane di Roscoe Picoltrane, lo sceriffo più demente di Hazard). Canidariporto@gmail.com
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