domenica 4 novembre 2007

Sacrificati all'altare del gusto

Benvenuti nello spazio, benvenuti sul Falkor, il serpentone temporale governato dall’agenzia “CanidaRiporto”. La nostra agenzia si occupa “ufficialmente” del recupero e della catalogazione di oggetti provenienti dal passato. Fluttuano nelle nostre menti, riposano negli scatoloni, compaiono in vecchie foto: sono mercanzie scomparse dagli scaffali, oggetti di culto dimenticati, gadget inimitabili, prodotti caduti in disuso e giocattoli abbandonati. Abbiamo già sguinzagliato i nostri migliori agenti, siamo in attesa di ricevere i primi reperti.

Sacrificati all’altare del gusto

Piace o non piace? Quali sono stati i consumi nell’ultimo anno? I ragazzi hanno delle preferenze? E gli adulti, quali prediligono? Le grandi marche si interrogano, indagano e alla fine agiscono in nome dei consumi e di riflesso degli incassi. Così capita che qualcosa scompare misteriosamente dagli scaffali e spesso sono i palati più fini a farne le spese. Piace alla massa, ergo piace a tutti. Eh no cari miei. Non si fa mica così!

Il primo a fare rapporto è Frank, che s’è fatto un giro nei primi anni ottanta riportando una confezione immacolata di Fiesta, il famoso snack Ferrero. Famoso sì, ma nell’unico gusto rimasto. Eh già, avete capito bene: Frank ha scovato l’ultimo esemplare di Fiesta alle mandorle (o mandorly?). Fuori una copertura di cioccolato guarnita da foglie (finissime) di mandorle, dentro manco a dirlo, una bella farcitura di crema alle mandorle. La confezione ha il bordino giallo, anziché arancio. Non assaggio e metto via. Frank dice che l’ha presa in uno di quei supermarket a conduzione familiare, magari era già scaduta negli anni ottanta. Non si sa mai.

Toh, un cartellone di banda metallica della Eldorado. Uno di quelli in cui piantavo il dito indice da piccolo. Jerry ci sta ancora sbavando sopra. Oggi l’occhio mi cade sul settore ghiaccioli, questa latta pubblicitaria è del 1984 e il fantastico trio costa la bellezza di lire 250. Il trio a cui alludo è Fior di fragola (che come sapete ha solo una copertura di ghiaccio, gusto fragola appunto), Magic cola e Lemonissimo. Tre gemelli nella forma, ma non nel gusto, tre gelati conosciuti e apprezzati dalla maggior parte dei ragazzi. Tuttavia, qualche anno dopo la formazione cambia, un po’ a sorpresa (come nelle migliori band): al fior di fragola viene arrotondata la punta (non più a forma di montagna con quel pezzettino così facile da addentare) e viene cambiata la collocazione (da solo e in bella mostra, tant’è che ancora lì). Il suo posto viene preso dal Mr.Orange (lo ricordate?), in tutto e per tutto uguale ai nuovi compagni di stecco, solo al gusto arancia. Intanto la Eldorado viene assorbita dalla Algida e la saga del ghiacciolo prosegue, si aggiungono nuovi elementi, la tabella diventa troppo stretta e zack! Spariscono misteriosamente sia il vecchio Magic Cola, sia l’adolescente Mr. Orange, resiste invece il Lemonissimo che evidentemente vende caro il ripieno. Resiste arcigno anche all’arrivo del pari gusto Liuk (si quello con lo stecco di liquirizia) e arriva ai giorni nostri, non senza subire trasformazioni però. Oggi ha la punta arrotondata come quella del Fior di Fragola! Si può dire (euro a parte) che sia sempre il nostro Lemonissimo dei tempi andati? Mi verrebbe da dire di no e mi piange il cuore, ma Jerry c’è rimasto più male di me. Dai Jerry, in fondo è solo una fotografia.

Altra specialità dolciaria dal passato torbido è il mon cherì, il cioccolatino più alcolico della Ferrero. Pochi ricordano, infatti, che agli albori esisteva in quattro versioni: oltre all’attuale ciliegia affogata nel liquore, c’erano le versioni con uva sultanina e cognac, alla nocciola e alla mandorla. Una di queste praline aveva l’involucro verde smeraldo, non mi è riuscito di sapere quale. Quel disgraziato di Milo s’è ingoiato le prove. Il suo reperto è incompleto e lui è visibilmente ubriaco, sbanda. Ma le indagini proseguiranno, andremo a fondo a questa faccenda, in fondo è questione di gusto.

Per il momento è tutto, abbiamo ancora molto da fare, molti oggetti ci sfuggono di continuo, salvo tornare alla memoria sotto forma di sogno: saranno davvero esistiti?